Joint Venture: Nave da crociera Vs. Nave aerospaziale ovvero: come lasciare la tua concorrenza a farsi la guerra con i razzi di segnalazione, mentre la tua nave vola nello spazio alla conquista di nuovi mondi

Joint Venture: Nave da crociera Vs. Nave aerospaziale ovvero: come lasciare la tua concorrenza a farsi la guerra con i razzi di segnalazione, mentre la tua nave vola nello spazio alla conquista di nuovi mondi
“Hai visto il ragazzo di prima? Aveva il tuo stesso problema – lo schermo rotto. Alla (nome di azienda leader di TELEFONIA) gliel’hanno riparato 3 volte, tenendolo per 2 settimane senza telefono, e non sono riusciti ad aggiustarlo. Alla fine è venuto da me e in qualche ora gliel’ho sistemato.”
Inizia cosi la storia che voglio raccontarti oggi, e se ti stai chiedendo cosa c’entra un negozio di telefonia con la riparazioni di smartphone, continua a leggere, perché la storia che ti racconto oggi è la dimostrazione di quella che è la mente imprenditoriale italiana in questo momento e cioè “Mentre guardi l’erba del vicino che ti sembra sempre più verde, stai facendo seccare quella nel tuo prato”!
In due parole, il genio dell’imprenditore medio italiano, non vuole proprio capire che per far si che la sua azienda diventi punto di riferimento del proprio mercato, locale o nazionale che sia, per avere cosi sempre più clienti e avere un flusso di cassa in continua crescita, la strategia che deve adottare non è quella di sputtanare il lavoro altrui.
Ma continua a leggere perché la storia è ancora più triste di quanto ti ho detto fino ad ora. Scoprirai come gli imprenditori affondano da soli la propria nave, distruggendo le scialuppe di salvataggio prima e legandosi ai piedi dei blocchi di cemento poi, per essere sicuri che anche il proprio cadavere rimarrà per sempre sul fondo del oceano nella acque più profonde, senza una minima possibilità di risalire in superficie.
Se stai ben attento però, puoi usare le informazioni del mio racconto a tuo vantaggio, “aiutando” cosi la tua concorrenza nell’impresa di affondamento nave, mettendole ai piedi magari altri due blocchi di cemento e velocizzando la discesa nelle acque fredde e torbide del fondale marino.
Sei pronto? Partiamo!
Mi ritrovo in un negozio di riparazioni iPhone, presa dalla disperazione di aver fatto cadere il mio telefono per terra, con il risultato di aver rotto lo schermo. Niente segni esterni, niente vetri spaccati, solo il touch che non funzionava più. Per chi mi conosce, sa che vivo attaccata al mio telefono 24/24, sono sempre online (per la gioia di mio marito), per chi non mi conosce, potete immaginare 🙂
E non avendo in casa uno di riserva, vengo presa dal panico che devo stare qualche giorno senza telefono, mentre è in assistenza. Potrei andare a comprarmi uno nuovo, si. Ma non amo per niente spendere un sacco di soldi in telefoni e mi prende un male allo stomaco solo al pensiero di doverlo fare, che virus intestinale levate proprio :)))
Comunque, trovo un negozio di riparazioni e il titolare mi dice: Se aspetta 1 oretta circa, glielo cambio e sarà come nuovo!
Boooooooom boom, bammm – partono i fuochi di artificio e la mia gioia arriva alle stelle (quanto poco ci vuole, eh). Mi siedo e aspetto. Nel frattempo entra un ragazzo, che aveva lo stesso problema e stava ritirando il suo telefono, aggiustato e lucidato. E dice una cosa al titolare del negozio, che poi diventerà il tema del nostro discorso:
“Ah meno male, funziona proprio come prima, ti ringrazio veramente. Non ce la facevo più, nell’altro negozio me l’hanno cambiato (lo schermo) 3 volte nel giro di 2 settimane e non ha mai funzionato come dovrebbe. Ero un cliente loro, ma non tornerò mai più!”
Ora, potresti pensare che non c’è niente di strano in quello che ha detto, sarà solo l’ennesimo esempio di uno che non sa fare il proprio lavoro. Ti assicuro però che scoprirai che si tratta di un caso allucinante, senza una logica razionale.
Si tratta ovviamente di Joint Venture.
Ma andiamo in ordine!
C’era un silenzio tombale nel negozio e non avendo il telefono per cazzeggiare un po’, inizio a parlare con il titolare, chiedendogli della sua attività. Da una parola all’altra, lui mi dice:
“Hai visto il ragazzo di prima? Aveva il tuo stesso problema. Alla (nome di azienda leader di TELEFONIA) gliel’hanno riparato 3 volte, tenendolo per 2 settimane senza telefono, e non sono riusciti ad aggiustarlo. Alla fine è venuto da me e in qualche ora gliel’ho sistemato.”
ATTENZIONE: Non so se hai notato il nome del negozio in cui era andato il ragazzo in questione. Ovviamente non scrivo il nome, ma ti basta sapere che si tratta di uno dei fornitori di TELEFONIA, una delle più grandi aziende presenti in Italia e non solo.
NEGOZIO DI TELEFONIA!!!!!!!!!!!!!
Si, anche la mia reazione è stata “Che cavolo c’entra l’azienda di telefonia con la riparazione di smartphone???!!!”
Ecco la risposta che mi ha dato il titolare del negozio di riparazioni, che mi ha lasciata impietrita davanti alla stupidità umana prima, e quella imprenditoriale dopo:
“Sono 2 anni che ho aperto il negozio e, visto che fornisco un servizio particolare (quello di avere il telefono aggiustato nel giro di un’ora), ho acquisito già da subito tantissimi clienti. All’inizio sono andato dai titolari di tutti i negozi di telefonia della città, per proporre loro una collaborazione. Mi hanno riso in faccia e poi mi hanno snobbato come se fossi venuto a chiedere l’elemosina. Quando hanno visto che il mio negozio stava andando sempre più forte, hanno pensato bene di mettere uno dei commessi a fare le riparazioni, cercando di farmi concorrenza.”
Te lo riscrivo, perché voglio essere sicura che hai capito bene:
“Quando hanno visto che il mio negozio stava andando sempre più forte, hanno pensato bene di mettere uno dei commessi a fare le riparazioni, cercando di farmi concorrenza.”
Ora, se tu potevi vedermi in quel momento, nel esatto momento in cui mi ha detto questa cosa, l’immagine sarebbe stata più o meno questa, dopo essermi ripresa dallo shock iniziale ovviamente:
Io che apro tutti i miei chakra possibili, facendo la danza della pioggia e pregando tutti gli Dei di questo mondo (e anche di quell’altro) di darmi, non la pioggia, ma una risposta logica alla domanda
Ma come ca**o ti è venuta in mente l’idea di metterti a riparare smartphone, se il tuo negozio vende telefonia??!!
Ho evocato tutti i possibili e immaginabili Dei delle religioni di tutto il mondo! Volevo sapere chi di loro è stato il colpevole, chi di loro ha mandato il suo messaggero nel sonno di questo imprenditore, dicendogli che sarebbe stata una buona idea.
Nessuno! Nessuno di loro sapeva darmi una risposta. La mia danza della pioggia è stata inutile.
A questo punto sono due le opzioni:
- Devo affinare la mia tecnica di danza
oppure
- Bisogna spiegare all’imprenditore in questione cosa sono le Joint Venture e come sfruttarle per far si che la sua nave si trasformi da una nave di crociera in una nave aero-spaziale
Sinceramente vedo difficile sia l’una che l’altra opzione.
Vedo molto facile invece te, che vai dal titolare del negozio di riparazioni e fai una bella Joint Venture. Già, perché se stai leggendo questo blog hai una marcia in più rispetto alla maggior parte degli imprenditori italiani. In questo momento rappresenti uno dei pochi illuminati in Italia che hanno un vantaggio storico, hanno l’opportunità di costruire la propria nave aerospaziale, tipo Star Trek, e andare alla conquista dei nuovi mondi, mentre la tua concorrenza resta bloccata sulle navi da crociera a farsi la guerra con i razzi di segnalazione.
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